Gli scarti possono essere una risorsa preziosa. Le nostre sciarpe patchwork ce lo ricordano ogni giorno.




Quando si taglia il tessuto per fare un capo di abbigliamento c’è quasi sempre dello scarto. È uno dei tanti motivi per i quali le grandi produzioni tessili hanno un impatto così marcato sull’ambiente: tantissimi rifiuti da smaltire (poi le catene di fast fashion spesso mandano all’inceneritore anche tutti gli invenduti, che sono tantissimi. Esistono libri, programmi, film per approfondire, tra i quali vi consiglio assolutamente “The True Cost”)



Noi cerchiamo di fare in modo che quello scarto sia poco, ma quel poco, come lo gestiamo?

Innanzitutto cerchiamo di utilizzare i fine pezza per fare fodere, borse, inserti. I pezzi più piccoli li utilizziamo per fare le collane di tessuto, che ci permettono di recuperare anche sfridi piccoli piccoli dei nostri tessuti preferiti.

Con gli sfridi appena un po’ più grandi invece facciamo le fasce per i capelli e le nostre sciarpe patchwork, che sono ormai diventate un manifesto del nostro modo di lavorare (e di essere).



Ecco perché:

  • Ogni sciarpa è unica, anche se spesso ha qualcosa in comune con le altre.

  • I tessuti sono abbinati tra loro secondo l’estro del momento, rispecchiano l’umore e il gusto di chi le cuce.

  • Ogni sciarpa è un inno al recupero.

  • Bisogna sapersi adattare: sono sciarpe, sì, ma possono trasformarsi in cintura o altro, assecondando la fantasia di chi le indossa.

  • Ogni sciarpa racconta che un modo di fare moda più sostenibile è possibile, e noi ci crediamo fermamente, da più di 25 anni.

Scopri le nostre sciarpe patchwork! Ce ne sono in ogni collezione. Tutte fatte a mano, da noi a Genova.


maggio 08, 2024 — Lo Spaventapasseri Store